lunedì 22 febbraio 2010

Oracolo

- Ti ricordi - disse l'albero - quando avevi scoperto che il nonno di Fulisca era stato ammazzato dai partigiani, e venisti da me confuso? Ricordi cosa ti dissi?
- Si, Querciabaruch - risposi io - mi dicesti: ringrazia ogni giorno che puoi svegliarti in pace, senza dover dividere il mondo in amici e nemici.
- E poi?
- Poi non ricordo...
- Poi ti dissi: perché a molti è capitato di svegliarsi quel giorno, il giorno di combattere. Non è un bel risveglio, è un risveglio doloroso e crudele. Quel giorno non chiedere agli altri chi sei, gli amici diranno che sei un eroe, gli altri che sei un assassino. Solo tu puoi saperlo, e pagherai ogni ora questa tua decisione.
Solo dopo molto tempo potrai vedere se hai aggiunto dolore al mondo o lo hai aiutato a guarire, se hai fatto crescere più vita di quella che hai spento. Questa si chiama responsabilità.
[...]
Ricordati, piccolo albero Saltatempo. Quel giorno ti sembrerà di essere solo, ma non lo sei. E ricorda una cosa ancora più importante. Guarda intorno al tiranno che tu odi e troverai mille servi e mille complici. Guarda intorno a loro, e ne troverai altri mille e ancora mille. Sono nati in un giorno solo? Combattere prima di quel giorno vuol dire combattere quel giorno.
- Sei oscuro - dissi.
- Sono un oracolo, non un gazzettino meteorologico -

da: Saltatempo di Stefano Benni