giovedì 22 gennaio 2009

Campagna di sensibilizzazione “Adotta un metro”

Post del Cavaliere Scotti,N.


Le università italiane sono senza soldi, ormai credo sia chiaro a tutti.

Da noi, l’Università di Milano ha deciso di tagliare la carta: Non la carta per scrivere e nemmeno la carta igienica (o non ancora dovrei dire…), ma la carta che in un normale laboratorio di ricerca si usa per pulire e asciugare la vetreria.

Ammetto che la carta veniva forse un po’ sprecata, ma solamente per un eccesso di zelo verso il lavoro che si stava compiendo, non con l’intento di farlo. Certo, ora usiamo degli stracci che si usano e si riusano, si sporcano e si lavano, ma è evidente che essi non sono la soluzione migliore quando si voglia mantenere un ambiente di lavoro pulito (e per ambiente intendo palloni e provette) e per evitare contaminazioni da parte di inquinanti, che in una reazione possono essere dannosi anche in tracce.

Questo governo riesce sempre ad essere geniale: hanno tagliato i soldi a scuole e università mantenendo intatti gli sprechi! Un’idea fantastica!

E’ vero, devo ammettere che, ad esempio, nelle università ci sono parecchi sprechi, e allora perché non colpire quelli?! No, troppo banale! Perché non introdurre un sistema per valutare l’operato di un docente o del personale, dei parametri oggettivi come avviene nel resto del mondo?

Invece no: tagli tagli tagli! Geniale, ripeto. Così chi non faceva un cazzo continua a non fare un cazzo, MA con meno soldi… è fantastico, non trovate?! Uno che non fa un cazzo i soldi dell’università neppure li usa, piglia lo stipendio e basta e dei tagli nemmeno se ne accorge!

E chi se ne accorge allora? Ma è ovvio: chi si dà da fare (e vede che strumenti e materiale calano in continuazione) e chi deve pagarla l’università, cioè gli studenti.

Altro che dare i soldi alle famiglie! A proposito di dare i soldi ai più poveri, ma questa fantomatica robin tax? Che fine ha fatto? Non è che Tremonti ci ha preso per caso per il culo ed è stata solo una grande campagna pubblicitaria? Lo so da lui e dal suo capo uno non se lo aspetta.

Dov’ero rimasto? Ah sì alla carta che manca… Ebbene la soluzione c’è! Avete presente quegli inutili “giornali” che distribuiscono sui mezzi pubblici delle grandi città? Quelli buoni nemmeno per le parole crociate? Ecco, ogni mattina, prima di recarvi in università adottatene uno! E’ carta straccia, che andrebbe buttata e può venir buona per i lavori peggiori, per le cose più sporche o per incartare qualcosa.

Adottando un metro si risparmia energia, si aiuta la natura: è carta salvata dall’oblio che può tornare di nuovo ad avere un senso d’esistere! E in più, cosa mooooolto gradita al nostro amato premier, si fa girare l’economia!

Già me lo immagino tutto raggiante nell’apprendere la notizia: più copie di questi giornali vengono distribuite, più le aziende sono disposte a pagare per apporci sopra la pubblicità e così l’economia gira! Stupendo!

Allora ricorda: ogni mattina adotta un metro!


Campagna di sensibilizzazione a cura del cavaliere Scotti N.
Le affermazioni contenute nel presente documento non rispecchiano la posizione di chi il blog lo mantiene mettendoci la faccia e, grazie a una delle migliori cazz-EHM-leggi, risponde penalmente del suo contenuto.


Se te lo stai chiedendo: si, questa è quella che si chiama in gergo "pararsi il sedere" :D

lunedì 19 gennaio 2009

La ballata dell'amore cieco

Un uomo onesto, un uomo probo
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.

Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.

Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.

Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non le bastava quell'orrore
voleva un'altra prova del suo cieco amore.

Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.

Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò
correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
gli disse lei ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.

E mentre il sangue lento usciva
e ormai cambiava il suo colore
la vanità fredda gioiva,
un uomo s'era ucciso per il suo amore.

Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento
quando lo vide morir contento.

Morir contento e innamorato
quando a lei niente era restato
non il suo amore, non il suo bene
ma solo il sangue secco delle sue vene.

mercoledì 7 gennaio 2009

Eresia!

Osservate il video...


Cosa notate? Qualcuno ha deturpato un muro usando il nostro motto. 

INACCETTABILE! 

Questa cosa non può rimaner impunita.

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giovedì 1 gennaio 2009

Roba da matti...

... anche il 2008 è morto!

Lunga vita al 2008!

Come ogni anno, anche quest'anno si è consumato il banchetto sul cadavere del vecchio 2008; un adagio che ricorre sempre puntuale (nel 2008 era in ritardo di un giorno, ma si sa che un giorno ogni 4 anni non è un grande problema) ma alla fine è arrivato: il grande festeggiamento per la fine dell'anno vecchio.
Alcuni lo avranno passato all'estero, altri a Como, altri a casa ammalati, altri con i famigliari; alcuni addirittura con "la" famiglia, in ogni caso ieri notte è stata di nuovo la notte speciale e sempre ricorrente dove ci si ritrova a pensare, volenti o nolenti, al nostro passato e al nostro futuro.

A colpi di lenticchie e cotechino, a tintinnate di calici ricolmi di buon spumante (crodino per coloro che non apprezzano l'acool) ieri tutto il mondo si è fermato, fuso per fuso, a tirare un simpatico calcione nel sedere del 2008 e sperare che il 2009 sia, se non meglio, almeno più godereccio del 2008.

Ma ci fermiamo per festeggiare il vecchio anno che se ne va, oppure il nuovo che arriva?

Personalmente non sento alcuna mancanza del vecchio 2008, per me è stato un anno che non ricorderò se non per tristi eventi correlati alla mia famiglia o per le risate e le bevute che mi sono fatto con i cari amici di sempre.
Spero che il 2009 mi porti la calma e la pazienza per completare quello che resta da completare e magari iniziare qualcosa di nuovo e meraviglioso.

I propositi per il 2009 sono importanti, ma come disse un saggio mentore:"Ho tutto un anno per pensarci, perché me ne devo preoccupare adesso?".

Più che i propositi sono importanti le azioni e gli amici. Spero che questo anno nuovo che oggi emette il primo vagito, mi consenta di stare di più con le persone a cui voglio bene e meno con quelle che non voglio vedere.

Sarò cattivo a pensarla così?
Ma chi se ne importa! Alla fine, ho ancora 12 mesi per pensarci prima di ritrovatrmi il carbone sotto l'albero...

Auguro a tutti voi, cavalieri e dame, un felice anno 2009! Spero che per tutti, ammalate e non, dottorati e non, laureandi e non, sia pieno di belle sorprese.

Un saluto,

G.M. Lomion