venerdì 24 dicembre 2010
giovedì 23 dicembre 2010
martedì 17 agosto 2010
Dialoghi
"Quelle non sono vere femmine. Stanno manipolando le tue debolezze per i loro malefici scopi.
Se glielo permettiamo, queste creature ci condurranno ad un destino orribile e ad una rovina da cui non c'è ritorno."
"Non dici così di tutte le donne?"
"Vero. Non capisco questa tua bizzarra attrazione per loro"
Se glielo permettiamo, queste creature ci condurranno ad un destino orribile e ad una rovina da cui non c'è ritorno."
"Non dici così di tutte le donne?"
"Vero. Non capisco questa tua bizzarra attrazione per loro"
domenica 25 aprile 2010
Povera Italia
E sanno tutto,
e fanno tutto loro
furbi, canaglie,dottori, ladroni,
sistemano il mondo
mentre mangiano,
diventano gentili
quando trovano da scopare.
Sempre incazzati con la faccia verde
sempre pronti a vendere merda
sempre pronti a fare la cosa giusta
sempre pronti a prendere la frusta.
Vanno in Tailandia a letto con le bambine
e picchiano la figlia perché fuma sigarette
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
Pronta una croce per chi sbaglia
Pronti a sparare a chi prova a far qualcosa
appena c'è un problema
lo buttano nel fosso
appena alzati si cagano addosso
è la filosofia per credere di essere furbi
Si scandalizzano perché c'è la guerra
e buttano i bambini nella pattumiera
Ti guardano morire con la cinepresa
e poi si nascondono tutti in chiesa
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
Pronta una croce per chi sbaglia
Se va male qualcosa
ce l'hanno col governo
Se va male tutto
ce l'hanno con il Padreterno
Se fa caldo vogliono l'inverno
se fa freddo vadano all'inferno
Vogliono la calma
e fanno solo casino
comprano tutto
e non gli va mai bene niente
Dicono che loro non prendono ordini
e fanno tutto quello che dicono in televisione
Passano la vita a pisciare controvento
perché l'importante è non essere mai contento
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
Sempre tutti in prima fila quando finisce la battaglia
e fanno tutto loro
furbi, canaglie,dottori, ladroni,
sistemano il mondo
mentre mangiano,
diventano gentili
quando trovano da scopare.
Sempre incazzati con la faccia verde
sempre pronti a vendere merda
sempre pronti a fare la cosa giusta
sempre pronti a prendere la frusta.
Vanno in Tailandia a letto con le bambine
e picchiano la figlia perché fuma sigarette
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
Pronta una croce per chi sbaglia
Pronti a sparare a chi prova a far qualcosa
appena c'è un problema
lo buttano nel fosso
appena alzati si cagano addosso
è la filosofia per credere di essere furbi
Si scandalizzano perché c'è la guerra
e buttano i bambini nella pattumiera
Ti guardano morire con la cinepresa
e poi si nascondono tutti in chiesa
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
Pronta una croce per chi sbaglia
Se va male qualcosa
ce l'hanno col governo
Se va male tutto
ce l'hanno con il Padreterno
Se fa caldo vogliono l'inverno
se fa freddo vadano all'inferno
Vogliono la calma
e fanno solo casino
comprano tutto
e non gli va mai bene niente
Dicono che loro non prendono ordini
e fanno tutto quello che dicono in televisione
Passano la vita a pisciare controvento
perché l'importante è non essere mai contento
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
E dicono "Povera Italia"
Sempre tutti in prima fila quando finisce la battaglia
Buona festa PER LA liberazione a tutti!
giovedì 25 marzo 2010
lunedì 22 febbraio 2010
Oracolo
- Ti ricordi - disse l'albero - quando avevi scoperto che il nonno di Fulisca era stato ammazzato dai partigiani, e venisti da me confuso? Ricordi cosa ti dissi?
- Si, Querciabaruch - risposi io - mi dicesti: ringrazia ogni giorno che puoi svegliarti in pace, senza dover dividere il mondo in amici e nemici.
- E poi?
- Poi non ricordo...
- Poi ti dissi: perché a molti è capitato di svegliarsi quel giorno, il giorno di combattere. Non è un bel risveglio, è un risveglio doloroso e crudele. Quel giorno non chiedere agli altri chi sei, gli amici diranno che sei un eroe, gli altri che sei un assassino. Solo tu puoi saperlo, e pagherai ogni ora questa tua decisione.
Solo dopo molto tempo potrai vedere se hai aggiunto dolore al mondo o lo hai aiutato a guarire, se hai fatto crescere più vita di quella che hai spento. Questa si chiama responsabilità.
[...]
Ricordati, piccolo albero Saltatempo. Quel giorno ti sembrerà di essere solo, ma non lo sei. E ricorda una cosa ancora più importante. Guarda intorno al tiranno che tu odi e troverai mille servi e mille complici. Guarda intorno a loro, e ne troverai altri mille e ancora mille. Sono nati in un giorno solo? Combattere prima di quel giorno vuol dire combattere quel giorno.
- Sei oscuro - dissi.
- Sono un oracolo, non un gazzettino meteorologico -
da: Saltatempo di Stefano Benni
- Si, Querciabaruch - risposi io - mi dicesti: ringrazia ogni giorno che puoi svegliarti in pace, senza dover dividere il mondo in amici e nemici.
- E poi?
- Poi non ricordo...
- Poi ti dissi: perché a molti è capitato di svegliarsi quel giorno, il giorno di combattere. Non è un bel risveglio, è un risveglio doloroso e crudele. Quel giorno non chiedere agli altri chi sei, gli amici diranno che sei un eroe, gli altri che sei un assassino. Solo tu puoi saperlo, e pagherai ogni ora questa tua decisione.
Solo dopo molto tempo potrai vedere se hai aggiunto dolore al mondo o lo hai aiutato a guarire, se hai fatto crescere più vita di quella che hai spento. Questa si chiama responsabilità.
[...]
Ricordati, piccolo albero Saltatempo. Quel giorno ti sembrerà di essere solo, ma non lo sei. E ricorda una cosa ancora più importante. Guarda intorno al tiranno che tu odi e troverai mille servi e mille complici. Guarda intorno a loro, e ne troverai altri mille e ancora mille. Sono nati in un giorno solo? Combattere prima di quel giorno vuol dire combattere quel giorno.
- Sei oscuro - dissi.
- Sono un oracolo, non un gazzettino meteorologico -
da: Saltatempo di Stefano Benni
domenica 31 gennaio 2010
Sconvolgente: Quacchero ha le zampe (e pure cammina)!
Sensazionale scoperta avvenuta sulle rive dell'Adda: Quacchero ha le zampe!
La foto scattata mostra chiaramente due arti arancioni e palmati posti alla base del volatile e con u quali si erge fiero "in piedi".
La postura eretta è testimoniata anche da un video che mostra anche lo stesso Quacchero muovere qualche tremolante passo.
Quacchero muovere qualche tremolante passo. Nessuno era mai riuscito a vedere il palmipede (ormai lo si può chiamare così!) sostenersi sulle zampe, né tanto meno muoversi per cui questa testimonianza ha un incredibile valore scientifico che potrebbe pure portare ad una rivoluzione della teoria evoluzionistica.
Nicola Scotti
Mentore delle dodici palle
sabato 16 gennaio 2010
Fiil de Fer!
Trenta tocch de fill de fèrr per ligà la mia dignità
per saràla in una brenta e per fàla stravaccà
trenta oecc de pèss in carpiòn, trenta cioo senza capèla,
trenta paròll che ho rubaa de'n libru per fàcch el fiil... a la tua surèla...
Sun la scaja de vedru rutt de la tua ültima damigiana,
pifferaio sempru ciucch cun trii cobra in fila indiana,
sun rüvaa cun la biciclèta senza manübri e senza cadèna
sun rüvaa per fàtt capì che de sparàmm.... vaar mea la pena...
I me sogn hann finii la benza, el mè coer l'ho faa in salmì,
la cuscienza la paar un quedru de Salvador Dalì...
sun't un sciàtt cun la dolcevita i principess i m'hann mai basaa
sun't un troj cun la pata vèrta e per un euro se foo pescà....
trenta tocch de lamièra spèssa per giügà a picà deent el coo
trenta culpi de rivultèla per fa mea capì el mè nömm,
el mè pà l'era un urinari... la mia màmm 'na mitragliatriis
la mia barca la fuunda sempru e sto soel fuund.... cumè fa el butriis
Sun nassüü suta quèla pianta dove Giuda el s'è impicaa
gh'eren là trenta denari e me quindess ghi hoo rubaa
ma i danee ghe serviven mea per pagàss el paradiis
sun turnaa suta quela pianta e ho lassaaa lé dumà i radiis...
Sun l'umbriia de quell'omm de merda che te voeret mea diventà
sun quell tocch de paröla spurca che duperet per bestemà
ma de nocc quaand se calma l'unda te me vegneree a cercà...
i tò amiis i te disen i bàll... e noem bastardi... la verità
per saràla in una brenta e per fàla stravaccà
trenta oecc de pèss in carpiòn, trenta cioo senza capèla,
trenta paròll che ho rubaa de'n libru per fàcch el fiil... a la tua surèla...
Sun la scaja de vedru rutt de la tua ültima damigiana,
pifferaio sempru ciucch cun trii cobra in fila indiana,
sun rüvaa cun la biciclèta senza manübri e senza cadèna
sun rüvaa per fàtt capì che de sparàmm.... vaar mea la pena...
I me sogn hann finii la benza, el mè coer l'ho faa in salmì,
la cuscienza la paar un quedru de Salvador Dalì...
sun't un sciàtt cun la dolcevita i principess i m'hann mai basaa
sun't un troj cun la pata vèrta e per un euro se foo pescà....
trenta tocch de lamièra spèssa per giügà a picà deent el coo
trenta culpi de rivultèla per fa mea capì el mè nömm,
el mè pà l'era un urinari... la mia màmm 'na mitragliatriis
la mia barca la fuunda sempru e sto soel fuund.... cumè fa el butriis
Sun nassüü suta quèla pianta dove Giuda el s'è impicaa
gh'eren là trenta denari e me quindess ghi hoo rubaa
ma i danee ghe serviven mea per pagàss el paradiis
sun turnaa suta quela pianta e ho lassaaa lé dumà i radiis...
Sun l'umbriia de quell'omm de merda che te voeret mea diventà
sun quell tocch de paröla spurca che duperet per bestemà
ma de nocc quaand se calma l'unda te me vegneree a cercà...
i tò amiis i te disen i bàll... e noem bastardi... la verità
...eeeeeeeeeeh perché la sua surèla la sta le a spiciatt...
martedì 29 dicembre 2009
venerdì 11 dicembre 2009
40 anni...
Se ti tag lia s s er o a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.
Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere
parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi
io quel che posso.
Rosa gialla
rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra
iio suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.
Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.
E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora Libertà signorina Anarchia
così preziosa come il vino
così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.
Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso...
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.
Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere
parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi
io quel che posso.
Rosa gialla
rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra
iio suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.
Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.
E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora Libertà signorina Anarchia
così preziosa come il vino
così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.
Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso...
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